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venerdì 27 gennaio 2012

Ecco alcune foto dei primi anni della nostra vecchia Cassa Rurale


Sotto nella foto si vede la prima assemblea della banca nel vecchio cinema Brescia, io da piccolo con altri due bambini  e Giovanni Bitonti siamo seduti in prima fila. Cliccate sulle foto per ingrandirle.





domenica 1 gennaio 2012

Pensiero...


Ciao Fiorella, ciao sorella, ciao zia, mamma o amica. E’ inutile descrivere lo sgomento con il quale ci hai sorpresi, con il quale ci hai turbati, con il quale ci hai spezzato il cuore. Tanto inutile è ancora parlarti, gridarti, sussurrarti. I tuoi orecchi non odono più, i tuoi occhi non brillano più, il tuo corpo ha cessato di accarezzare la vita, ma la tua anima no. Sì, lassù in cielo, dove il nostro sguardo si perde nell’infinito, dove l’inaccessibile preclude a noi la speranza di oltrepassare il confine, resta issata in alto la bandiera della certezza animata dalla fede. Siamo certi che tu vegli dall’Alto su di noi, che tu accarezzi e tendi sul nostro capo la tua mano per dirci come nell’ultima ora: << Non preoccupatevi!>>. Già, a che serve preoccuparsi quando tu stessa, spinta da una forza ineffabile e da una tranquillità inaudita, eri pienamente convinta che il Signore ti avrebbe accolto nel Paradiso Celeste, nel Paradiso delle anime sante e beate che scrutano dal basso la Misericordia di un Dio che ci ama, che ci assiste e che ci ascolta.
Ci hai lasciato in un abisso, ma resterai sempre nei nostri cuori, nei cuori di chi ti ha voluto bene ed è restato accanto a te sino alla fine per amarti, per volerti bene e per aver cura di te. Noi ora, con quella stessa tranquillità e con quella forza che dimoravano nel profondo del cuor tuo, vogliamo imitarti, rafforzarci sempre di più e risollevarci da questa crudele esperienza: un calvario per te, una croce che hai saputo trascinare e che ti ha portato alla gloria della Risurrezione.
Stacci accanto e soprattutto stai vicino alla tua famiglia ed in particolare ai tuoi figli Emilio ed Emanuele. A voi, cui la vita ha riservato un’amara bevanda, sappiate coglierne la bellezza insita. Solo i forti sopportano con sacrificio e vanno avanti fino alla fine. Non arrendetevi mai e fate tesoro di quanto vostra madre vi ha trasmesso. Sappiatela amare anche ora e rallegratela con la vostra vita. Apprezzate la vita e seguite sani consigli. Accanto a voi stanno tanti zii, tanti cugini con i quali sicuramente condividerete la vostra esperienza, la vostra gioia e la vostra sofferenza. La vostra vita è la nostra vita, il vostro pianto è il nostro pianto, il vostro sorriso è il nostro sorriso. Avanti, vi vogliamo bene tutti noi! Sopportate con animo saldo questa sofferenza e siate forti; abbiate il coraggio di sfidare, con rispetto e sincerità, la tristezza della morte. Ricordate che un giorno riceverete la vostra ricompensa, il vostro premio che vale più di questo pianto che lanciamo tutti al vento. Abbiate fede in Cristo, nella sua Parola, nei suoi segni. Non siete mai soli ed anche quando il mondo vi crollerà addosso e quando nulla vi sorriderà, voi abbiate fede, il Signore è con voi, vi porterà in braccio e non ve ne accorgerete. Lui, che ci ha creati, ci mette alla prova. Superatela! Solo così potrete guardare a testa alta il mondo, solo così potrete gridare: <<Io ce l’ho fatta!>>.
Il nostro pensiero si estende anche a tuo marito Armando. L’amore che ti ha unito a lui, che ha sigillato quell’eterno patto, ti ha accompagnato anche negli ultimi giorni, negli ultimi istanti. L’ardore del vostro amore è il grido del cuore. Se resta sempre vivo l’amore, voi griderete sempre; se griderete sempre, desidererete sempre ed avrete il pensiero volto alla pace. Il vostro amore è eterno, ha attraversato gli ostacoli e non è mai ceduto, mai! Come scrisse l’apostolo Pietro: <<Non vi sconcertate per il fuoco che è venuto sopra di voi per mettervi alla prova, come se vi capitasse qualcosa di strano. Ma, poiché prendete parte alle sofferenze di Cristo, rallegratevi in modo che esultiate di gioia anche al momento della sua manifestazione. Se qualcuno di voi soffre come cristiano, non se ne vergogni: glorifichi anzi Dio con questo nome>>.
Ora è giunto il momento di salutarci ancora un’ultima volta, ma dovete sperare bene anche voi in cospetto alla morte: e, se non altro, credere per voi solo questo: che a colui che è buono non accadrà male alcuno, né vivo né morto, e che Dio non trascura le sue cose. Te ne vai, ma tu resterai sempre nei nostri cuori, nelle nostre case, nella tua “gucceria”. Sempre, sempre resterai nella nostra mente. Resterai per tutti noi quella sorella, quella zia, quella madre, quella seconda madre quale sei sempre stata, col sorriso sempre in bocca, con la voglia di vivere che hai conservato sino alla fine. Amata da tutti. Vivi per sempre. Ciao, ciao, resta accanto a noi, saluta nonno Ippolito, nonna Peppina e zio Fedele. Ti vogliamo bene!

La tua famiglia, i tuoi fratelli, le tue sorelle, i tuoi nipoti.

Ippolito Emanuele Pingitore a ricordo di zia Fiorella